2020, April 17
Open letter to the President of the Italian Republic Sergio Mattarella
An Open Letter to the President of the Republic
Dear Mr. President,
In a time stretching beyond the confines of what is possible, we have met,on one of numerous digital platforms, every day throughout this period.
Professor Camillo Ricordi, director of Diabetes Research Institute and the Cell Transplant Centerof Miami.
Professor Ottavio Alfieri, Director of Cardiac Surgery at the San Raffaele University Hospitalof Milan.
Professor Michele Gallucci, Director of the Urological Clinic of the University La Sapienza of Rome.
Ramon Prat Homs, publisher and curator, in Barcelona, of the multidisciplinary digital platform Urban Next, focused on rethinking architecture in the contemporary urban context.
Giorgio Moretti, founder of DEDALUS, in Florence, a company specialized in computer science for medicine.
The architecture studio Archea Associati of Florence.
Massimiliano and Doriana Fuksas.
We arrive now to the conclusions and possible guidelines, in order to reflect upon what hasbeen overwhelmingly revealed throughout this period.
FIRST POINT: health, economy and habitat, as integral parts of our daily life.The health system of most of Europe is the product of the Usines à Santé (health factory),as our habitat is also a product of the Usines à Vivre (factory to live). The emergency generated by the pandemic has highlighted our unpreparedness to face such situations. It is clear that until now, no alternative model of housing has been thought of that would take such scenarios into account, equipping our apartments with minimal useful toolsto identify ourstate of health. It would be sufficient enough to have a kit containing a few instruments, such as a pulse oximeter,a thermometer, an oxygen dispenser connection, a camera, and a smartphone or a computer that allows a hypothetical patient to connect to a local healthcare facility, instead of being forced to go en masse to the hospital emergency rooms, causing an overload of the facilities.
SECOND POINT: Spreading health services throughout the territory, as in Germany, would contribute to establishing a more direct and effective network between the inhabitants and the health professionals, including sensor controls, a food guide, and directions for sanitizing environments.Providing tips and guidelines, for all those who quickly need help and assistance.These are all useful not only in extreme cases, but also in situations of difficult mobility for the elderly, for the chronically ill, or for patients in postoperative rehabilitation.
Generosity, solidarity and hope for a better world for all.
ITALIANO
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Egregio Signor Presidente,
in un tempo esteso oltre i confini possibili, ci siamo incontrati, ogni giorno, di questi giorni, su una delle tante piattaforme digitali.
Il Professor Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute and the Cell Transplant Center of Miami.
Il Professor Ottavio Alfieri, direttore della cardiochirurgia dell’ospedale universitario San Raffaele di Milano.
Il Professor Michele Gallucci, direttore della Clinica Urologica dell’Università La Sapienza di Roma.
Ramon Prat Homs, editore e curatore, a Barcellona, della piattaforma digitale multidisciplinare Urban Next, focalizzata sul ripensamento dell’architettura nel contesto urbano contemporaneo.
Giorgio Moretti, fondatore di DEDALUS, a Firenze, società specializzata nell’informatica per la medicina.
Lo studio di architettura Archea Associati di Firenze.
Massimiliano e Doriana Fuksas.
Arriviamo subito alle conclusioni e possibili linee guida, per riflettere su quanto prepotentemente è emerso in questi giorni.
PUNTO PRIMO: salute, economia e habitat, parti integranti della nostra vita quotidiana. Il sistema sanitario di gran parte dell’Europa è figlio delle Usines à Santé, (fabbrica della salute), così come il nostro habitat è figlio delle Usines à Vivre, (fabbrica per vivere).
L’emergenza prodotta dalla pandemia ha evidenziato la nostra impreparazione ad affrontare eventi simili. È evidente che fino ad oggi, non si è pensato ad alcun modello alternativo di abitazione che tenesse in conto di tali eventualità, attrezzando i nostri appartamenti con i minimi strumenti utili ad individuare il nostro stato di salute.
Sarebbe sufficiente avere a disposizione un kit contenente pochi strumenti, quali un saturimetro, un termometro, un attacco per erogatore di ossigeno, una telecamera, uno smartphone o un computer che permetta a un ipotetico paziente di collegarsi con una struttura sanitaria territoriale, anziché essere costretti a recarsi in massa ai vari Pronto Soccorso degli ospedali, provocando un sovraccarico delle strutture.
PUNTO SECONDO: diffondere la sanità su tutto il territorio, come in Germania, contribuirebbe a stabilire una rete tra gli abitanti e il personale sanitario in modo più diretto ed efficace, un controllo sensoristico, una guida alimentare e indicazioni per la sanificazione degli ambienti.
Consigli guida, per tutti coloro che hanno bisogno rapidamente di aiuto e di assistenza.
Accorgimenti, tutti, utili, non solo in casi estremi, ma anche in situazioni di difficile mobilità per persone non più giovani, per malati cronici, per pazienti in convalescenza post-operatoria.
PUNTO TERZO: immaginiamo di progettare un edificio con decine, centinaia di appartamenti in cui si riservi un intero piano, come spazio flessibile, destinato alle diverse esigenze della comunità, che può trasformarsi, a seconda degli eventi, in spazi destinati allo smart working, in luoghi attrezzati per i ragazzi per seguire lezioni in smart learning, oppure da utilizzare semplicemente come luogo per incontrarsi e socializzare.
Il lungo periodo di lockdown ha reso tangibile comportamenti sui quali non avevamo riflettuto. Un piano libero e flessibile può anche trasformarsi in luogo di primo soccorso e di isolamento.
PUNTO QUARTO: molti dei problemi legati alla diffusione delle epidemie sono causati anche dal dissennato utilizzo del trattamento dell’aria.
L’utilizzo e la diffusione capillare del condizionamento all’interno degli spazi limitati, sia pubblici che privati, negli anni ha causato gravi danni alla salute, diffondendo qualunque virus presente nell’aria, come le polmoniti virali, la legionella e molte malattie contagiose.
Uno degli obiettivi principali dei nuovi edifici e spazi architettonici deve essere la purificazione e il trattamento dell’aria, con sistemi sostenibili semplici ed efficaci, come lampade UV, in grado di sanificare in breve tempo qualunque tipo di ambiente. Strumenti più efficaci e miniaturizzati ci permetterebbero di evitare enormi centrali per il trattamento dell’aria e un minore inquinamento.
Egregio Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei, come rappresentante dell’Unità Nazionale, e al di sopra delle parti, in questo momento difficile, affinché queste considerazioni siano trasformate in linee guida, utili alla costruzione di uno stile di vita più sostenibile e sociale.
In questo periodo di riflessione comune, abbiamo ascoltato le ragioni degli altri, abbiamo modificato, in parte, le nostre ed è emersa fortemente la nostra passione nel ripensare gli insediamenti umani rendendoli più funzionali, contemporanei, innovativi e umani.
Generosità, solidarietà e speranza per un mondo migliore per tutti.
ESPAÑOLC
Carta abierta al Presidente de la República.
Estimado Señor Presidente,
En un tiempo extendido más allá de los límites posibles, nos encontramos, todos los días, en estos días, en una de las muchas plataformas digitales.
Profesor Camillo Ricordi, director del Instituto de Investigación de Diabetes y del Centro de Trasplante Celular de Miami.
Profesor Ottavio Alfieri, director de cirugía cardíaca en el hospital universitario San Raffaele de Milán.
Profesor Michele Gallucci, director de la Clínica Urológica de la Universidad La Sapienza de Roma.
Ramon Prat Homs, editor y comisario, en Barcelona, de la plataforma digital multidisciplinaria Urban Next, centrada en repensar la arquitectura en el contexto urbano contemporáneo.
Giorgio Moretti, fundador de DEDALUS, en Florencia, una empresa especializada en tecnología de la información para medicina.
El estudio de arquitectura Archea Associati de Florencia.
Massimiliano y Doriana Fuksas del Studio Fuksas de Roma.
Llegamos inmediatamente a las conclusiones y posibles pautas, para reflexionar sobre cuán abrumadoramente han surgido en estos días.
PRIMER PUNTO: salud, economía y hábitat, partes integrales de nuestra vida diaria.
El sistema de salud de la mayor parte de Europa es hijo de Usines à Santé, (fábricas de salud), así como nuestro hábitat es el hijo de Usines à Vivre, (fábrica para vivir).
La emergencia causada por la pandemia ha resaltado nuestra falta de preparación para enfrentar eventos similares. Está claro que, hasta ahora, no se ha pensado en un modelo de vivienda alternativa que tenga en cuenta tales eventualidades, equipando nuestros apartamentos con las herramientas mínimas útiles para identificar nuestro estado de salud.
Sería suficiente tener un kit que contenga algunos instrumentos, como un oxímetro, un termómetro, una conexión de suministro de oxígeno, una cámara, un teléfono inteligente o una computadora que permite que un paciente hipotético se conecte con un centro de salud territorial, en lugar de verse obligado a ir en masa a las diversas salas de emergencia del hospital, lo que provoca una sobrecarga del estructuras.
SEGUNDO PUNTO: la difusión de la atención médica en todo el territorio, como en Alemania, contribuiría a establecer una red entre habitantes y personal de salud de una manera más directa y efectiva, un control de sensor, una guía de alimentos e indicaciones para desinfectar las habitaciones.
Asesoramiento orientativo, para cualquier persona que necesite ayuda y asistencia rápidamente.
Precauciones, todas útiles no solo en casos extremos, sino también en situaciones de movilidad difícil para personas que ya no son jóvenes, para pacientes con enfermedades crónicas, para pacientes en recuperación postoperatoria.
TERCER PUNTO: imaginemos el diseño de un edificio con docenas, cientos de apartamentos en los que se reserva un piso completo, como un espacio flexible, destinado a las diversas necesidades de la comunidad, que puede transformarse, según los eventos, en espacios destinados al trabajo inteligente, en lugares equipados para que los niños sigan lecciones (smart) de aprendizaje, o para ser utilizados simplemente como un lugar para reunirse y socializar.
El largo período de encierro está produciendo comportamientos tangibles en los que no habíamos reflexionado.
Un espacio abierto y flexible también puede convertirse en un lugar de primeros auxilios y aislamiento.
CUARTO PUNTO: muchos de los problemas relacionados con la propagación de epidemias también son causados por el uso sin sentido del tratamiento del aire.
El uso y la difusión generalizada del aire acondicionado en espacios limitados, tanto públicos como privados, a lo largo de los años ha causado graves daños a la salud, propagando cualquier virus presente en el aire, como la neumonía viral, la legionella y muchas enfermedades contagiosas.
Uno de los principales objetivos de los nuevos edificios y espacios arquitectónicos debe ser la purificación y tratamiento de aire, con sistemas sostenibles simples y efectivos, como lámparas UV, capaces de desinfectar rápidamente cualquier tipo de ambiente.
Herramientas más efectivas y miniaturizadas nos permitirían evitar enormes plantas de energía y unidades para tratamiento de aire y generar menos contaminación.
Estimado Sr. Presidente, nos dirigimos a usted, como representante de la Unidad Nacional, y por encima de las partes, en este momento difícil, para que estas consideraciones se transformen en pautas, útiles para construir un estilo de vida más sostenible y social.
En este período de reflexión común, escuchamos las razones de los demás, modificamos, en parte, la nuestra y nuestra pasión ha surgido fuertemente al repensar los asentamientos humanos haciéndolos más funcionales, contemporáneos, innovadores y humanos.
Generosidad, solidaridad y esperanza de un mundo mejor para todos.
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